È apparso su Repubblica un articolo, a firma di Elena Dusi, dedicato ai molti metodi di sperimentazione che non prevedono l’impiego dei modelli animali: dalle stampanti 3D che consentono di riprodurre gli organi e mimarvi quanto avviene nella realtà, per esempio in alcune patologie; agli organi su chip, che possono anche essere connessi tra loro; fino agli organoidi, culture cellulari che mimano l’organo reale e alcuni dei processi che avvengono al suo interno, ai modelli computerizzati. Sono ricercatori e ricercatrici di enti partner di Research4Life a raccontare e spiegare questi metodi alternativi – o meglio, “complementari”. Perché non possono eliminare del tutto la necessità di usare (anche) gli animali: come infatti ricorda il nostro portavoce Giuliano Grignaschi nello stesso articolo, «La sofferenza degli animali non piace a nessuno. Ma l’obiettivo zero cavie al momento è irraggiungibile. Ricordiamo il caso del talidomide. Non possiamo permetterci di usare direttamente sull’uomo farmaci non sperimentati sugli animali».
Qui è disponibile l’articolo completo.