L’articolo di Giuliano Grignaschi, Segretario Generale di Research4Life, su TuttoSalute La Stampa.
Si è svolto a Milano, con il sostegno dell’Assessorato al welfare della Regione Lombardia, il primo corso dedicato a come migliorare l’utilizzo del modello animale nella ricerca biomedica, dal titolo “3R e neuroscienze”.
La ricerca effettuata su cavie di laboratorio è tuttora di assoluta importanza per il progredire della medicina. Sono innumerevoli infatti i successi ottenuti nella ricerca medica grazie alla sperimentazione animale. Basti pensare, per fare solo qualche esempio, ai progressi nella cura della sclerosi multipla, allo sviluppo del vaccino per l’epatite B e alla messa a punto di un rimedio al morbo di Parkinson tramite la “deep brain stimulation”, ovvero l’utilizzo di un elettrodo capace di fermare le convulsioni.
Sebbene la completa sostituzione del modello animale risulti al momento impossibile, data la necessità, in ambiti come le neuroscienze, l’oncologia e la cardiologia, di svolgere studi su organismi viventi, i ricercatori si pongono dei temi etici e propongono delle soluzioni che consentono quanto meno una riduzione dell’utilizzo del modello animale.
Ed è proprio di questo che si è parlato nel corso “3R e neuroscienze”, durante il quale si è discusso di come applicare alle neuroscienze i tre principi volti a migliorare i test con gli animali, vale a dire il “Refinement” (raffinamento delle condizioni sperimentali per ridurre la sofferenza animale), la “Reduction” (riduzione del numero di animali utilizzati, ma tale da ottenere una quantità di dati significativa) e il “Replacement” (sostituzione degli animali con metodi alternativi come obiettivo finale).