Giuliano Grignaschi commenta per Research4Life i nuovi dati UE sulla sperimentazione che per la prima volta conteggiano anche gli animali allevati, ma non utilizzati a tale fine.
A seguito del recepimento da parte del nostro Paese della Direttiva Europea 63/2010, con la legge n.26 del 2014, è scattato infatti l’obbligo quinquennale di resoconto anche degli animali allevati per la sperimentazione, sia pure non utilizzati a tale fine. Si tratta, come detto, di un conteggio che – per legge – va fatto ogni cinque anni.
E’ quindi una “prima volta” sia per l’Italia che per gli altri Paesi europei.
Non sono quindi possibili confronti con i numeri degli anni precedenti. L’utilizzo di animali a fini di sperimentazione (visualizza o scarica il documento) ha un trend in discesa, grazie all’affermarsi di metodi complementari che ne riducono l’utilizzo, ma ovviamente conteggiando anche gli animali allevati (visualizza o scarica il documento) il numero totale non può che essere in crescita.
Questo è dovuto principalmente alla difficoltà di stabilire in anticipo il numero esatto di animali necessario ad un particolare studio, alla necessità di poter disporre di animali di età, sesso e genotipo diversi.