Research4Life ha incontrato “virtualmente” – ai tempi di Covid_19 – Luigi Aurisicchio, amministratore delegato di Takis, l’azienda italiana che sta sperimentando un vaccino contro il coronavirus.

“Stiamo lavorando ad una “vaccinazione genetica” – dice Aurisicchio- ottenuta grazie ad un frammento di DNA sintetico, disponibile grazie alle informazioni genetiche pubblicate dai cinesi a gennaio.”

Si tratta di una tecnica molto efficace, che permette una rapida attivazione del sistema immunitario, e che consente di adattare il vaccino all’evoluzione naturale del virus e alle mutazioni che accumula nel tempo. In questo momento siamo nella fase preclinica, per cui stiamo sperimentando nei topi. Il passaggio sul roditore è essenziale e determinante per poter disporre di dati preliminari sulla tollerabilità del vaccino e sulla sua efficacia nel bloccare la replica del virus.

I risultati di questa sperimentazione, in collaborazione con l’Ospedale Spallanzani, si avranno entro aprile. Dopo di che si entra nella fase più delicata e costosa, che richiede aiuto da parte di tutti, singole persone, ma anche enti ed aziende.

Siamo infatti una PMI biotech da 2 milioni di euro di fatturato. Ma ne servono altrettanti per poter arrivare al vaccino finito, dopo averlo testato sull’uomo come contiamo di fare in autunno. Per questo abbiamo lanciato un’iniziativa di crowdfunding, a cui potete contribuire dalla home page del nostro sito www.takisbiotech.it o direttamente dal link della raccolta https://www.gofundme.com/f/il-vaccino-italiano-contro-covid19

La velocità è essenziale: abbiamo già programmato i prossimi studi e stimato – come detto – i costi in circa 2 milioni, che serviranno per la preparazione del vaccino in larga scala e per gli studi clinici richiesti dalle agenzie regolatorie. La Takis e lo Spallanzani possono dare un contributo enorme per fronteggiare questa incredibile emergenza sanitaria, e per proteggere la popolazione a maggiore rischio, come gli anziani, i pazienti oncologici e il personale sanitario. Per questo, stiamo cercando finanziamenti per aiutarci nello sviluppo del vaccino, visto che al momento non ci sono fondi Statali ad hoc.

Quello Stato che in questo caso, attraverso il Ministero della Salute, è stato rapido ed efficace nel concedere le autorizzazioni necessarie. Ma che troppo spesso rischia di essere un grande ostacolo per la ricerca italiana, con i tempi della burocrazia a farla da padroni. Mentre avremmo bisogno che il Governo credesse di più nelle potenzialità della ricerca – come ha ricordato in chiusura anche Giuliano Grignaschi, direttore di Research4Life– dando un grande impulso ad un settore nazionale all’avanguardia in Europa.

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