“In Italia, a causa del recepimento di una direttiva europea che intende proteggere gli animali utilizzati nella ricerca biomedica, dal 2017 si rischia una nuova ‘ondata’ di cervelli in fuga. Il nostro Paese, infatti, è stato molto più restrittivo rispetto al resto d’Europa nella scelta di come applicare le norme, e ha deciso di vietare gli esperimenti che fanno utilizzo di modelli animali per lo studio dei meccanismi d’azione delle sostanze d’abuso e sugli xenotrapianti. Purtroppo, questi modelli sono ancora oggi non sostituibili e fondamentali nel settore e quindi rischiamo davvero di perdere tutta la ricerca d’eccellenza. Che di certo non verrà interrotta, ma spostata in Svizzera, in Francia, in Spagna”. A lanciare l’allarme Giuliano Grignaschi, segretario generale di Research 4 Life, in occasione dell’incontro ‘Sostanze d’abuso e ricerca preclinica: quali prospettive’, che si è tenuto oggi nell’auditorium del ministero della Salute.
Research 4 Life è una piattaforma multi-stakeholder che riunisce i maggiori enti di ricerca, ospedali, università, fondazioni e anche associazioni di pazienti del Paese con l’obiettivo di divulgare in maniera corretta i temi inerenti la ricerca biomedica, in primis la sperimentazione animale. L’incontro di oggi riguardava l’importanza della durata della moratoria sui divieti introdotti con il Dlgs 26/2014 di attuazione della direttiva 2010/63/Ue sulla protezione degli animali utilizzati a fini scientifici.
“Attualmente – spiega Grignaschi all’Adnkronos Salute – il decreto legislativo prevede che questi divieti siano in moratoria fino al 31 dicembre 2016: non sappiamo che intenzioni abbia il governo, ma ci auguriamo vengano rimossi o che venga protratta questa moratoria per almeno 3-5 anni, altrimenti non si dà il tempo necessario ai ricercatori di partecipare ai bandi europei, né agli investitori stranieri di assicurare fondi in Italia. Ci auguriamo che il governo decida eventualmente di applicare una moratoria compatibile con i progetti europei, consentendo agli scienziati di fare domanda per i bandi”.
Concentrare gli sforzi della ricerca su questo particolare settore è di cruciale importanza, evidenziano gli esperti. “Quando si parla di meccanismi d’azione delle sostanze d’abuso – ricorda il segretario di Research 4 Life – solitamente si pensa solo alla droghe. Mentre invece è un ambito molto più ampio, e ha che fare con tutte quelle sostanze che tendono a darci piacere e di cui tendiamo ad abusare: anche il gioco d’azzardo attiva gli stessi meccanismi”.
“Le tempistiche d’intervento” per ‘correggere il tiro’ e continuare a consentire i test preclinici animali nel nostro Paese, conclude Grignaschi, “devono essere le più rapide possibile, anche perché pende sull’Italia una procedura d’infrazione da parte della Comunità europea per lo scorretto recepimento della direttiva. Siamo veramente nella condizione in cui i ricercatori non potranno portare avanti i loro studi, con danni per il mondo scientifico e il mondo economico italiani, perché rischiamo anche di essere soggetti a una multa. Questo divieto diventerà operativo dal 2017, quindi i tempi sono molto stringenti e il nostro ministero della Salute speriamo abbia la forza di evitare questo duplice danno al Paese”.
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