Abbiamo riportato alcuni degli elementi più significativi dei dati relativi all’uso di animali a fini scientifici che emergono dai report europei: chiudiamo l’analisi per il 2021 e il 2022 con l’analisi sui dati degli animali usati per la creazione e il mantenimento delle linee geneticamente modificate, che l’UE riporta come sezione separata

Concludiamo la nostra rassegna sui dati EU sull’uso degli animali a fini scientifici guardando quelli relativi alla creazione e al mantenimento delle linee geneticamente modificate (GM). I report europei analizzano infatti questa categoria distinguendola dagli animali usati per altri scopi (qui il nostro approfondimento sulle categorie d’impiego degli animali nel 2021 e nel 2022).

Numeri e specie per il 2021-22

I report UE riportano i dati relativi agli animali usati sia per la creazione di linee GM sia per il loro mantenimento. È importante precisare che tra gli animali usati per la creazione di nuove linee vi sono individui non necessariamente GM: sono quelli sottoposti per esempio a superovulazione, impianto dell’embrione e vasectomia (che può essere necessario per esempio per mantenere maschi non GM per motivi sociali o comportamentali senza compromettere la selezione genetica o per accoppiamenti simulato che stimolano l’estro della femmina).

Per quanto riguarda le specie, la grande maggioranza degli usi riguarda i topi (intorno al 71,6% degli usi sia nel 2021 sia nel 2022) e gli zebrafish (26,1% deli usi nel 2021 e 23,4% nel 2022), seguiti da Xenopus (un genere di rana molto usato in ricerca, il cui uso è significativamente aumentato nel 2022); altri pesci tra cui specie d’interesse commerciale come trote e salmoni; ratti, pollame domestico e in percentuali via via minori maiali, conigli, porcellini d’India.

Fenotipo degli animali GM, gravità delle procedure e riutilizzi

Uno degli aspetti più importanti relativo al benessere degli animali GM riguarda il loro fenotipo. Le alterazioni genetiche introdotte negli animali possono infatti comportare sofferenza, dolore e stress, determinando il cosiddetto fenotipo sofferente (harmful). I report EU tengono in considerazione questo dato, riportando la percentuale di animali usati per la creazione e il mantenimento di linee GM che hanno fenotipo sofferente. È importante notare che le percentuali riportate nei grafici tengono in considerazione anche animali non GM usati per la riproduzione o risultanti nella prole.

Altro aspetto che chiama direttamente in causa il benessere animale è la gravità delle procedure, che offrono una stima qualitativa della sofferenza tanto fisica quanto psicologica degli animali (qui il nostro approfondimento). Nel caso degli animali usati per la creazione e il mantenimento delle linee GM, la gravità tiene in considerazione anche gli effetti del fenotipo causato dall’alterazione genetica. Anche in questo caso, le percentuali riportate sono riferite al numero di usi, non ai singoli animali usati.

Infine, un’occhiata ai dati sul riutilizzo degli animali. Questa strategia permette di limitare il numero di individui usati, ma implica anche un maggior rischio di stress e sofferenza per gli animali. Pertanto, la Direttiva 2010/63/EU specifica che la possibilità di riutilizzare un animale deve essere valutata caso per caso e può avvenire solo a determinate condizioni: se le procedure precedenti erano lievi o moderate, se quelle successive sono lievi/moderate/di non risveglio, se è dimostrato che il benessere è stato completamente ripristinato e previo parere veterinario favorevole. Questi elementi spiegano la limitata percentuale di riutilizzi che si osserva sia nel 2021 sia nel 2022, coerente con gli anni precedenti.

Concludiamo questa panoramica con una breve nota. Nella prole di una linea geneticamente modificata, non tutti gli individui ereditano necessariamente la mutazione (o le mutazioni) d’interesse. Questo è un aspetto importante da tenere a mente perché ha una conseguenza significativa: nelle attività scientifiche che richiedono l’uso di animali GM vi possono essere degli individui “in eccesso”, cioè non effettivamente utilizzabili e che spesso vengono soppressi. Al problema, che chiama in causa il benessere animale e il principio delle 3R, e alle strategie di refinement per affrontarlo abbiamo dedicato un approfondimento disponibile qui.

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