Con alcune delle nostre ultime interviste nell’ambito de La parola a abbiamo iniziato a raccontare il ruolo e i componenti dell’Organismo Preposto al Benessere Animale (OPBA), che assicura il benessere degli animali usati a fini scientifici e ha il compito di esaminare i progetti di ricerca che ne prevedono l’impiego. Ma in che modo avviene quest’ultimo passaggio? E, più in generale, quali sono i passaggi, le procedure e i tempi necessari affinché un progetto che prevede l’impiego di animali sia approvato e possa essere messo in atto?
In questa intervista, i rappresentanti della Società Italiana di Farmacologia (SIF), soggetto aderente di Research4Life, rispondono a queste domande.
Quali sono i passaggi principali da intraprendere quando si vuole iniziare un progetto che prevede l’impiego di animali?
Il/la ricercatore/rice che vuole iniziare un progetto di ricerca che preveda l’utilizzo di animali deve prima di tutto conoscere la normativa vigente in Italia (D. Lgs. 26/2014) e avere una formazione personale in regola con il DM 5 agosto 2021. Il decreto prevede una formazione diversificata in base alle funzioni che si andranno a svolgere all’interno del progetto di ricerca; la formazione prevede la conoscenza dei moduli teorici e pratici e un tirocinio di tre mesi.
Una volta ottenuta l’abilitazione, il ricercatore o la ricercatrice può redigere il progetto di ricerca nell’allegato apposito predisposto dal Ministero. Tutti i partecipanti al progetto devono essere abilitati. Una volta redatto, il progetto deve essere inviato all’OPBA del suo ente di appartenenza per la revisione e la successiva sottomissione nella piattaforma ministeriale. Il ricercatore o la ricercatrice deve interfacciarsi con l’OPBA del suo ente se necessita di chiarimenti sulla redazione del progetto e/o sulle procedure da seguire.
Quali sono i passaggi più complessi, o quelli che richiedono più tempo?
Oltre all’acquisizione della formazione sopra citata, la redazione del progetto di ricerca e la revisione da parte dell’OPBA dell’ente di afferenza richiede una prima valutazione da parte dell’ente scientifico cui il Ministero affida il compito di revisione. La valutazione del progetto di norma richiede i 40 giorni lavorativi. Le eventuali integrazioni richieste vanno inviate il prima possibile e comunque entro 30 giorni.
Quali sono i fattori che possono complicare/rallentare il processo?
L’assenza di un’adeguata formazione da parte di uno o più componenti del gruppo di ricerca può rallentare notevolmente l’approvazione. Progetti molto ampi, con obiettivi non ben definiti e/o non chiari contribuiscono a un ritardo nell’iter approvativo. La specie e il numero degli animali da usare devono essere attentamente ponderati e giustificati nei vari punti dell’Allegato VI. In conclusione, per una revisione rapida, sia da parte dell’OPBA che dell’ente tecnico-scientifico, si consiglia di redigere progetti ben circostanziati e con obiettivi precisi.
Più in generale, quanto può intercorrere dalla richiesta a quando è possibile iniziare il progetto?
È possibile stimare, mediamente, che dall’inizio della procedura in OPBA fino al ricevimento dell’autorizzazione ministeriale sia necessario un periodo medio di tre-cinque mesi.